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“Ospedale Civico Albano Francescano – Procida”

 

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Cenni storici

Lo Spedale Civico Albano

Lo Spedale Civico Albano di Procida nacque per volontà del Sig. Girolamo Albano, un ricco possidente locale morto il 30 luglio 1842 che, con proprio testamento olografo del 9 marzo 1838, lasciò una rendita di 300 Ducati finalizzata alla realizzazione di uno Spedale civico la cui gestione doveva essere affidata ad una Commissione di amministrazione composta dal Sindaco, presidente, dall’Arciprete Curato di San Michele Arcangelo, dal Regio Giudice del Mandamento, dall’Economo della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dal più anziano dei discendenti della sua figlia Restituta Albano.

Lo “Spedale”, con lo status di Ente Morale, venne inaugurato, avviando la propria attività, il 12 gennaio 1851, dall’esecutore testamentario del Signor Girolamo Albano, il Sig. Giò Battista Antonio Lubrano di Figolo, genero del de cuius avendo sposato la sua unica figlia, Restituta Albano.

L’Opera Pia “Spedale Civico Albano” successivamente venne inclusa tra le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (I.P.A.B.).

Il patrimonio dell’ente, all’atto della fondazione, era costituito dal legato del Sig. Girolamo Albano, di cui al citato testamento olografo; venne successivamente accresciuto dai beni che il Rev. Giuseppe Muro, con suo testamento olografo del 1927, e la Sig. Botta, con testamento pubblico del 1929, legarono a favore della Pia istituzione.

L’Ospedaletto Francescano

Il Padre Francescano, Ludovico da Casoria, tra le tante iniziative sbalorditive anche per il numero e per la varietà sbarcò anche nell’isola di Procida dove, nel 1867, istituì un ospedaletto per i poveri dell’isola essendo stato colpito dai tanti malati poveri lasciati ai bordi delle strade.

L’assistenza e l’amministrazione dell’ospedale era curata interamente dal Terz’Ordine di San Francesco, avendo, Padre Ludovico da Casoria, avuto cura di formare un gruppo di fratelli e sorelle appunto del Terz’Ordine, canonicamente eretto nella chiesa di San Vincenzo Ferreri, operando nei locali attigui.

Come sede di riferimento il Terz’Ordine aveva la chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, ove ancora oggi esistono molte testimonianze della sua presenza ed attività.

La fusione tra:
lo Spedale Civico Albano e l’Ospedaletto Francescano

Dopo la grande guerra, le condizioni economiche dell’isola di Procida non erano più floride ed entrambe le due istituzioni benefiche avevano difficoltà a reperire le risorse per portare avanti la propria opera assistenziale. Nel 1929, ritenendo utile unire le rispettive risorse, il Terz’Ordine di San Francesco, rappresentato dal Rev. Mazzella di Bosco Michele, propose al Podestà del Comune, il Cav. Vincenzo Scotti, la fusione tra le due istituzioni che avevano nell’assistenza agli infermi poveri un comune scopo, onde migliorare l’assistenza agli infermi realizzando una sede unica con locali adeguati.

Il 28 settembre 1929 venivano pertanto, sottoscritti gli atti pubblici, tra lo Spedale Civico Albano ed il Terz’Ordine di S. Francesco d’Assisi, con cui veniva sancita l’unione delle due istituzioni, dando vita all’ente “Ospedale Civico Albano Francescano”. Sostanzialmente lo Spedale Civico Albano, voluto dal Sig. Girolamo Albano, ricevette in donazione dal Terz’Ordine Francescano titoli di rendita del Debito Pubblico Italiano per un capitale nominale di £. 50.000, a condizione che l’Ente Ospedale Civico Albano, avviasse l’ampliamento e la ristrutturazione dei propri locali e che fosse integrato lo Statuto per includere nella Commissione di amministrazione dell’Opera voluta dal Sig. Girolamo Albano ulteriori quattro rappresentanti, da nominarsi dal locale Direttore Superiore del Terz’Ordine di San Francesco.

Nell’occasione venne quindi redatto un nuovo Statuto dell’ente, poi approvato con Regio Decreto dell’11 gennaio 1934, che é tuttora vigente.

Il patrimonio dell’ente, negli anni successivi alla fusione tra le due realtà assistenziali, si incrementò notevolmente con l’aggiunta di altre consistenze immobiliari, sia sul territorio dell’isola che a Monte di Procida a seguito di nuovi lasciti. Tra queste, assume rilevanza l’attribuzione dell’eredità del Dott. Domenico Scotto La Chianca, morto nel 1940, che nominò l’ente Ospedale Civico Albano Francescano erede di gran parte del suo ingente patrimonio immobiliare, tra cui anche l’intero isolotto di Vivaro.

L’attività sanitaria svolta dall’Ente fino al 1978

L’Opera Pia “Ospedale Civico Albano Francescano” ha svolto, oltre all’assistenza ai malati poveri privi di una famiglia che potesse prendersene cura, anche funzioni sanitarie per l’isola di Procida, gestendo dapprima un’Infermeria di III categoria e, dal 1960 al 1978, un posto di Pronto Soccorso ricorrendo a convenzioni con accorsati professionisti dei più importanti Ospedali napoletani. In detto periodo, presso la struttura dell’ente, venivano effettuati interventi chirurgici, sia a carattere di urgenza che programmati.

Con l’entrata in vigore della Legge di riforma sanitaria, furono istituite le Unità Sanitarie Locali, competenti ad organizzare e gestire l’assistenza sanitaria nelle aree di competenza. Per la zona di Procida l’USL n. 22, con sede a Pozzuoli, raggiunse un accordo con l’Opera Pia rilevando in fitto i locali già attrezzati dove l’Ospedale Civico Albano Francescano aveva l’attività di Pronto Soccorso e chirurgica. Mentre, nella parte residua dei locali, l’Opera Pia proseguì la propria attività istituzionale di assistenza ai poveri privi di famiglia, per lo più anziani.

Nel 2010, a seguito del rilascio dei locali da parte dell’ASL Napoli 2 Nord, subentrata alla U.S.L. 22, si è provveduto alla ristrutturazione dei locali adeguandoli ai requisiti di una Casa Alloggio per anziani, ottenendo la prescritta autorizzazione per il ricovero di 9 ospiti.

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