CHI SIAMO

Situazione Istituzionale

Lo stato giuridico

Ai sensi dell’Art.1 della Legge n°6972 del 17 luglio 1890, l’Opera Pia “Spedale Civico Albano” venne inclusa tra le Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB) e pertanto assunse lo stato giuridico di ente di diritto pubblico, sotto il controllo della Commissione Provinciale di Assistenza e Beneficenza.

A seguito delle Leggi di riassetto delle Istituzioni di Assistenza e Beneficenza, che prevedevano lo scioglimento delle I.P.A.B. con il passaggio ai Comuni dei loro patrimoni, l’Opera Pia sembrava destinata a sparire. La resistenza allo scioglimento ebbe successo: stante la Sentenza della Corte Costituzionale n. 396/88, con il successivo D.P.C.M. del 16.02.1990 venivano impartite alle Regioni direttive in materia di riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato, per cui il 23 marzo 1990 l’Opera Pia avanzò richiesta alla Regione Campania per ottenere lo status giuridico di ente di diritto privato.

Il Presidente della Giunta Regionale della Campania, con il Decreto n°4015 del 28 aprile 1993, riconosceva la personalità giuridica di diritto privato ai sensi dell’art. 12 del codice civile all’Opera Pia “Ospedale Civico Albano Francescano”, attestando che «l’ente persegue, senza fini di lucro e nei limiti dei propri mezzi, lo scopo di provvedere alla cura e mantenimento gratuito degli infermi poveri aventi domicilio nel comune di Procida».

A seguito di tale riconoscimento l’ente “Ospedale Civico Albano Francescano” venne sottoposto al controllo della Regione Campania ai sensi dell’art. 25 del Codice civile, come fondazione.

Negli anni scorsi il Prof. Luigi Notaro, già membro del C.d’A.,  venne incaricato, nell’ambito dello studio per il riordino dello Statuto, anche di valutare se l’ente potesse rientrare tra quelli regolati dal diritto canonico, stante la preponderante presenza di componenti religiosi nel Consiglio di Amministrazione, senza addivenire ad alcuna conclusione.

Lo Statuto

Lo Statuto dell’ente, tuttora vigente, risale al 1929, quando venne redatto a seguito della fusione dell’Opera Pia Ospedale Civico Albano e l’Opera assistenziale del terz’Ordine Francescano, e successivamente approvato con Regio Decreto l’11 gennaio 1934. Esso presenta molti punti da rivisitare perché superati dal contesto normativo in cui si opera, da ultimo il riassetto degli Enti Terzo Settore, in cui indiscutibilmente l’ente s’inquadra ed opera.

In merito al Consiglio di Amministrazione che guida l’ente va osservato che, a fronte dello Statuto che recita:

L’Ospedale é retto da un Consiglio di Amministrazione composto da nove membri, compreso il Presidente.

Dei consiglieri quattro sono di diritto in persona del Pretore del Mandamento, dell’Arciprete Curato di S. Michele Arcangelo, del Parroco di S.M. delle Grazie del più anziano della famiglia Figolo, e cinque elettivi di cui uno da nominarsi dal Podestà e quattro dal Direttore Superiore del Terz’Ordine di S. Francesco, con sede nella Chiesa di S. Vincenzo Ferreri, giusto atto per Notar Tommaso Forte del 28.9.1929.

Il Presidente è nominato da S.E. il Prefetto della Provincia tra i membri del Consiglio di Amministrazione.”

La Regione, riferendosi all’art. 6 della L.R. 11/93 dichiarò l’incompatibilità del Pretore a far parte, di diritto del C.d’A., sostituendolo con un proprio rappresentante, giusta la L.R. 4/93.

Ciò ha comportato che oggi i membri di diritto sono tre (rappresentante della famiglia Albano, Parroco di S.M. delle Grazie e Arciprete Curato di S. Michele) mentre quelli da nominare sono sei (quattro dal terz’Ordine Francescano, uno dal Comune e uno dalla Regione).

Il Presidente del Consiglio d’Amministrazione, prima dell’istituzione delle Regioni (1970), era designato dal nuovo Consiglio ed il Prefetto provvedeva poi alla nomina dello stesso a ricoprire la carica di Presidente, conformante a quanto previsto dallo Statuto dell’ente.

Successivamente al 1970, passando la competenza delle nomine del Sig. Prefetto alla Regione, sia il rinnovo del C. d’A. che la nomina del Presidente è avvenuta con Decreto del Presidente della Giunta Regionale (DPGRC), talora un unico atto. Singolarmente, negli ultimi rinnovi è stato nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione il rappresentante della stessa Regione, designato in sostituzione del Pretore del Mandamento. Ciò è avvenuto anche dopo la soppressione della Pretura di Procida.

La Regione, dunque, negli ultimi anni ha proceduto a delle vere e proprie “innovazioni” nelle modalità di nomina. Non è noto se e come sia stata consultata l’Autorità religiosa, vista la composizione del Consiglio.

L’attuale C. d’A. è determinato a procedere con urgenza all’adeguamento dello Statuto, attività che ha posto tra le priorità da perseguire, in uno alla messa in sicurezza della stessa Fondazione.

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